Pratiche Pensionistiche

Pratica di reversibilità della pensione e riscossione della tredicesima

Da diversi anni ci occupiamo di farvi riscuotere la pensione di reversibilità e i ratei maturati ma non riscossi della tredicesima.
L’INPS, ENASARCO, EMPAM, AMPAF e la CASSA FORENSE ricevono dal medico necroscopo comunicazione telematica immediata del decesso e provvedono a cessare l’erogazione della pensione. A quel punto interveniamo noi che, con qualche firma da parte vostra, faremo in modo di farvi percepire quanto vi spetta di diritto.

Documenti necessari per ottenere la pensione di reversibilità

La pensione di reversibilità è un assegno pensione versato a favore dell’erede più prossimo in caso di decesso del pensionato o dell’assicurato.
Alla domanda di pensione di reversibilità che presenteremo a vostro nome dovremo allegare i seguenti documenti:

Carta di Identità e Tessera Sanitaria del de cuius e del coniuge superstite

Potete inviarcele via mail in formato .pdf o portarle direttamente presso il nostro ufficio.

Estratto di morte

L'estratto di morte ve lo forniamo sempre all'interno della nostra cartelletta documenti il giorno del funerale.

Testamento
(se presente)

In caso di testamento pubblicato presso un notaio è necessario portarcene una copia. Non avete un notaio dove far pubblicare il vostro testamento? Ve ne presenteremo uno noi!

Ultima dichiarazione dei redditi del coniuge superstite

Inviateci via mail una copia della dichiarazione dei redditi (730) o portatecene una copia presso i nostri uffici.

Delega

Scarica e firma la nostra delega

Coordinate IBAN del conto corrente del coniuge superstite

Scarica il modello e fallo compilare dalla tua banca/posta e poi inviacelo via mail o portalo presso i nostri uffici:

Banca
Posta

Modello AP15

Scarica e firma il modello AP15

Modello AP58

Scarica e firma il modello AP58

Inoltre, per i soggetti qui elencati è necessario presentare la seguente documentazione aggiuntiva:
• Coniuge legalmente separato con addebito: copia della sentenza di separazione legale.
• Coniuge divorziato: copia della sentenza di divorzio. Nel caso esista anche un coniuge superstite, il coniuge divorziato deve rivolgersi all’autorità giudiziaria per la determinazione della percentuale di ripartizione dell’importo di pensione.
• Figli studenti, certificato di frequenza scolastica o universitaria.
• Figli maggiorenni studenti o inabili di qualsiasi età, di nipoti, di genitori di fratelli celibi o sorelle nubili: dichiarazione reddituale per la verifica della condizione “a carico”.

Chi ha diritto alla pensione di reversibilità?

La pensione di reversibilità o pensione ai superstiti è un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato in favore dei familiari superstiti.

Hanno diritto al trattamento pensionistico in quanto superstiti:
• il coniuge o l’unito civilmente;
• il coniuge separato;
• il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Nel caso in cui il dante causa abbia contratto nuovo matrimonio dopo il divorzio, le quote spettanti al coniuge superstite e al coniuge divorziato sono stabilite con sentenza dal Tribunale.

• I figli minorenni alla data del decesso del dante causa;
• i figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, indipendentemente dall’età;
• i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici, nei limiti del 21° anno di età;
• i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e non oltre il 26 anno di età.
Il superstite viene considerato a carico dell’assicurato o del pensionato deceduto al sussistere delle condizioni di non autosufficienza economica e di mantenimento abituale. Per l’accertamento della vivenza a carico assume particolare rilievo la convivenza del superstite con il defunto.

I figli studenti hanno diritto alla pensione ai superstiti anche se svolgono una attività lavorativa dalla quale deriva un piccolo reddito. Si considera tale un reddito annuo non superiore ad un importo pari al trattamento minimo annuo di pensione previsto dal Fondo Pensioni lavoratori dipendenti maggiorato del 30%, riparametrato al periodo di svolgimento dell’attività lavorativa.

In assenza del coniuge e dei figli o se, pur esistendo essi non abbiano diritto alla pensione ai superstiti, i genitori dell’assicurato o pensionato che al momento della morte di quest’ultimo abbiano compiuto il 65° anno di età, non siano titolari di pensione e risultino a carico del lavoratore deceduto;
In assenza del coniuge, dei figli o del genitore o se, pur esistendo essi non abbiano diritto alla pensione ai superstiti, i fratelli celibi e sorelle nubili dell’assicurato o pensionato che al momento della morte di quest’ultimo siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione, siano a carico del lavoratore deceduto.

NB: nel caso di un testamento dove si escludesse il coniuge dall’eredità, esso ha comunque diritto alla reversibilità della pensione.

Soggetti superstiti Percentuale
solo il coniuge
60%
solo un figlio
70%
coniuge e un figlio oppure due figli senza coniuge
80%
coniuge e due o più figli oppure tre o più figli
100%

Gli importi dei trattamenti pensionistici ai superstiti sono cumulabili con i redditi del beneficiario (coniuge, genitori fratelli e sorelle), nei limiti di cui alla tabella di seguito riportata, legge 8 agosto 1995, n. 335.

Si riportano di seguito i limiti reddituali applicati nell’ultimo anno.

Cosa significa? Le percentuali in tabella solo le aliquote che vengono applicate ai redditi (per esempio pensione), del beneficiario nel caso in cui l’importo della pensione di reversibilità + i propri redditi superino gli importi riportati nella prima colonna.

Limite reddituale Percentuale di riduzione
Fino a 20.107,62 €
Nessuna riduzione
Oltre 20.107,62 € fino a 26.810,16 €
25%
Oltre 26.810,16 € fino a 33.512,70 €
40%
Oltre 33.512,70 €
50%

Documenti necessari per riscuotere la tredicesima del defunto

In assenza di coniuge, gli eredi hanno diritto a riscuotere la tredicesima accumulata dal defunto.
Per richiedere la riscossione dei ratei di tredicesima accumulati dal defunto è necessario portarci i seguenti documenti:

Carta di Identità e Tessera Sanitaria del de cuius e degli eredi

Potete inviarcele via mail in formato .pdf o portarle direttamente presso il nostro ufficio.

Data di matrimonio e Tessera Sanitaria del coniuge degli eredi

L'INPS ci chiede di comunicare anche chi sono i coniugi degli eredi.

Estratto di morte

L'estratto di morte ve lo forniamo sempre all'interno della nostra cartelletta documenti il giorno del funerale.

Testamento
(se presente)

In caso di testamento pubblicato presso un notaio è necessario portarcene una copia. Non avete un notaio dove far pubblicare il vostro testamento? Ve ne presenteremo uno noi!

Delega

Scarica e firma la nostra delega

Coordinate IBAN dei conti correnti degli eredi

Scarica il modello e fallo compilare dalla tua banca/posta e poi inviacelo via mail o portalo presso i nostri uffici:

Banca o Posta

Calcolare l’Importo della tredicesima maturata dal defunto

INPS ed ENASARCO (istituto degli agenti di commercio) depositano per ogni mese 1/12 dello stipendio, che andrà poi a costituire alla fine dell’anno la tredicesima. 

Quando avviene un decesso, gli enti pensionistici permettono di recuperare ai superstiti del defunto questi ratei di tredicesima accantonati, in un’unica soluzione al momento della dichiarazione di morte.

Facciamo un esempio per chiarire meglio la situazione:

Giacomo Leopardi muore in data 14 giugno.
La sua pensione lorda era di 1.200 € al mese.
L’INPS accantona per ogni mese un rateo della tredicesima che corrisponde a 1/12 della sua pensione mensile. Ovvero: 1200/12 = 100 € ogni mese.
Siccome Giacomo è deceduto in data 14 giugno, i ratei della tredicesima accantonati dall’INPS sono 6 (Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno), per un totale di 600 € lordi (100€ al mese * 6 mesi).
I superstiti di Giacomo Leopardi riceveranno in automatico dall’INPS 600 € come tredicesima non riscossa.

Chi può ottenerla: ne hanno diritto alla riscossione i figli, o in assenza di essi, fratelli e nipoti. In caso di testamento, la tredicesima verrà devoluta ai chiamati in causa nel testamento.

Tempi di riscossione della tredicesima: sono necessari circa 60/90 giorni dalla presentazione della richiesta.

Assegno di vedovanza

Se al momento del decesso, il coniuge superstite è dichiarato invalido, esso può beneficiare di un ulteriore assegno al nucleo familiare. Con l’assegno di vedovanza è possibile beneficiare del sostegno senza la necessità che ci siano dei familiari a carico. L’importo dell’assegno di vedovanza è di circa 600 € annui.

Per avere diritto all’assegno di vedovanza bisogna avere un reddito annuo inferiore al limite annualmente determinato. Per il 2021 è importante che il reddito non superi i 32.148,88 €; sopra  questa soglia non spetta alcun assegno. Se invece il reddito è inferiore a questa soglia, ma comunque superiore a 28.659,49 €, l’assegno di vedovanza spetta ma in misura ridotta.

Per il 2021 gli importi sono stati:

• 52,91 € al mese per i redditi inferiori a 28.659,42 €;
• 19,59 € al mese per i redditi superiori a questa soglia ma inferiori a 32.148,87 €.

Gli importi qui sopra indicati vanno ad aggiungersi alla pensione di reversibilità e vengono erogati per tredici mensilità.

Documenti necessari: per poter ottenere l’assegno di vedovanza è necessario aver già provveduto all’inoltro della domanda di successione e averci portato il verbale di invalidità del coniuge superstite.